domenica 18 novembre 2012

Oltretomba n. 53 - I cavalieri dell'Apocalisse


Data di pubblicazione: 19 giugno 1973
Numero di tavole: 116

Un'altra storia ambientata in un passato piuttosto remoto per questo numero di Oltretomba che si avvale dei disegni di Vicente Segrelles, noto fumettista spagnolo autore negli anni Ottanta della serie Il Mercenario. Questa volta siamo nel 1527, l'anno del Sacco di Roma ad opera dei barbari lanzichenecchi al soldo dell'imperatore Carlo V d'Asburgo. Il capitano delle milizie della Chiesa, Gentil Virgilio Orsini, dopo aver assistito impotente al saccheggio della città, decide di ritornare a Bracciano, a difendere il maniero dei suoi avi dall'imminente attacco nemico. Il nobiluomo è giustamente molto preoccupato per la sorte della moglie e delle due giovani e bellissime figlie, perché i lanzichenecchi sono tutt'altro che raccomandabili e si dedicano sistematicamente allo stupro.



Insomma, come si può vedere dalle gentili traduzioni dell'autore, questi mercenari sono proprio rozzi e zozzi. Non ci sorprende, quindi, che un'altro pensiero angoscioso per l'Orsini sia rivolto alla sorte della sua ricchissima collezione d'arte, piena di tesori inestimabili messi insieme dal padre: quadri di Raffaello, Tiziano, Domenichino, Caravaggio... il letto in cui dormì una notte l'illustre Benvenuto Cellini...

Beh, evidentemente questi mecenati Orsini erano molto avanti coi tempi, dal momento che nel 1527 non erano ancora nati né Domenichino né Caravaggio, e Cellini era ancora un allievo a bottega. Magari informarsi prima di scrivere queste castronerie?
Fatto sta che i lanzichenecchi, capitanati dal diabolico Von Goldrisch, arrivano, saccheggiano le terre degli Orsini compiendo stragi, stupri e ruberie e si impossessano anche del castello, costringendo il buon capitano italiano e le sue donne ad assistere alle loro indicibili malefatte.


Sul far della notte, l'irreparabile accade: Von Goldrisch vuole nel suo letto le due figlie vergini dell'Orsini, e la ribellione di quest'ultimo scatena la ferocia del capitano lanzichenecco. Il padre è legato a testa in giù e costretto ad assistere allo stupro delle sue figlie, ed è infine accecato con una spada arroventata e ucciso. Ma anche da morto, la vittima urla ancora il suo odio, e lancia una terribile maledizione.


Le figure dipinte degli avi degli Orsini a cavallo, che finora hanno assistito impassibili alle atrocità e alle violenze dal grande affresco del salone, subiscono una orrenda metamorfosi. La vendetta ha inizio!


La cosa più divertente di questo numero è senza dubbio il tedesco maccheronico parlato dai soldati lanzichenecchi. Prima di un tentativo di violenza carnale risolto in omicidio uno di questi omaccioni così si rivolge alla malcapitata: "Hommt mit mir... bellezza... Ich scopparen tu..." Con tanto di tradizioni... da sganasciarsi. Per il resto, a parte queste punte di estremo trash, I cavalieri dell'Apocalisse rimane un albo senza infamia e senza lode che si assesta sulla media della serie.

Storia: 3/5
Disegni: 3/5
Copertina: 3/5
Eros: 3/5

Voto complessivo: 3/5

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